In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2024, che si celebra il 10 ottobre, SYNLAB rinnova il suo impegno nel supportare i pazienti che soffrono di disturbi mentali, con un focus particolare sulla salute mentale sul posto di lavoro e sull’introduzione di nuove tecnologie diagnostiche, come il test myEDIT-B.
La salute mentale sul posto di lavoro rappresenta una sfida globale con un impatto molto significativo. Secondo i dati più recenti, circa 1 persona su 6 affronta problemi di salute mentale sul lavoro. In particolare, nel 2022 il 48% dei dipendenti ha riportato un peggioramento del proprio benessere mentale, mentre il 28% ha dichiarato di sentirsi infelice sul posto di lavoro[1]. Inoltre, si stima che ogni anno vengano perse circa 12 miliardi di giornate lavorative, equivalenti a 50 milioni di anni di lavoro, a causa di depressione e ansia. I costi associati alla cattiva salute mentale sul posto di lavoro sono enormi, con un impatto sull’economia globale stimato in 1 trilione di dollari all’anno.
Un ulteriore aspetto molto importante ma attualmente sottovalutato per la salute mentale sul posto di lavoro è legato all’ambiente lavorativo dei dipendenti. Nel 2022, infatti, il 23% delle donne e il 26% delle persone con disabilità ha riferito di lavorare in contesti tossici, rispetto al 15% degli uomini e al 16% delle persone senza disabilità.[2]
Nonostante l’81% dei luoghi di lavoro abbia intensificato l’attenzione sulla salute mentale dopo la pandemia, 1 dipendente su 3 ritiene che il supporto ricevuto sia ancora inadeguato.1 Solo il 13% dei dipendenti, inoltre, si sente a proprio agio a discutere della propria salute mentale sul posto di lavoro, mentre il 70% dei manager individua ostacoli organizzativi nel fornire il supporto adeguato, tra cui carichi di lavoro eccessivi, politiche aziendali restrittive e una cultura del lavoro non favorevole.[3]
In Europa, i disturbi mentali coinvolgono 84 milioni di persone, il 17% della popolazione, con il disturbo bipolare diagnosticato nell’1,3% dei casi. In Italia, si contano oltre 600.000 persone con diagnosi di disturbo bipolare, e si stima che altrettante ne soffrano senza una diagnosi. Disporre di strumenti oggettivi come il test myEDIT-B aiuterà a ridurre i rischi associati a diagnosi tardive e a trattamenti inadeguati, migliorando l’efficacia delle cure e la gestione del paziente.[4]
Per supportare i medici e i pazienti nell’analisi e nella diagnosi dei disturbi mentali e conseguente miglioramento della condizione di salute mentale, SYNLAB ha introdotto myEDIT-B, il primo test molecolare disponibile in Italia, in grado di supportare i Medici Psichiatri nella diagnosi differenziale tra Disturbo Bipolare e Depressione Unipolare. Il disturbo bipolare è una malattia altamente invalidante che in Italia colpisce circa l’1%-2% della popolazione, sebbene questi numeri siano ritenuti sottostimati. Una diagnosi accurata di questo disturbo, che oggi richiede in media 7,5 anni, è essenziale per evitare gravi conseguenze, tra cui ricoveri ospedalieri, dipendenze, comorbidità e un alto rischio di suicidio.[5]
Il test myEDIT-B, grazie all’analisi epigenetica dell’espressione dell’RNA, consente di discriminare con una sensibilità e specificità superiore all’80% il disturbo bipolare dalla depressione unipolare, riducendo significativamente i tempi di diagnosi. Il test si effettua tramite un semplice prelievo di sangue, i cui risultati sono disponibili rapidamente, permettendo un follow-up immediato per il paziente. Questo rappresenta un avanzamento significativo nel supportare il lavoro dei Medici Psichiatri nella formulazione di una diagnosi precisa, migliorando così la qualità di vita dei pazienti.