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Il consumatore post-Covid19. I risultati di una ricerca condotta su Salerno e provincia

Sono stati resi noti pochi giorni fà i risultati di un progetto di ricerca dal titolo “Il consumatore dopo il Covid-19”, promosso da Fondazione Saccone insieme alle sezioni salernitane di Federalberghi e Confcommercio.

Il titolo dello studio è già esaustivo e vuole essere uno strumento di riflessione per gli operatori dei settori del commercio ed alberghiero, molto importanti per il tessuto economico locale, rispetto alle strategie da mettere in campo per affrontare la ripresa delle attività.

In merito al commercio, il dato che maggiormente sorprende, in controtendenza con le rilevazioni fatte da altri studi a livello nazionale ed internazionale, riguarda la modalità di acquisto che gli intervistati hanno detto di voler preferire: il 79% ha infatti affermato che si recherà presso un negozio per fare i propri acquisti mentre solo il 12% effettuerà acquisti online e l’8% acquisterà a distanza con consegna a casa.

All’indomani di un periodo che ha abituato molti a rivolgersi all’e-commerce, gioco forza, durante il lockdown, questa scelta appare importante per la salvaguardia dei negozi di vicinato e per la vita delle città, che si spegnerebbe se tutti i negozi fisici chiudessero a causa del commercio elettronico.

Anche per l’acquisto di cibo, l’80% preferisce chiamate direttamente l’esercente mentre quelli che preferiscono l’uso di una delle app per il delivery è il 19%.

Per quel che concerne le preferenze di acquisto, la maggioranza (71%) di coloro che hanno risposto ai questionari somministrati per lo studio, intende acquistare abbigliamento e calzature, il 35% prodotti alimentari, il 24% arredamento per la casa, il 20% libri e prodotti per l’ufficio, il 17% apparecchiature tecnologiche mentre alla voce “altro” troviamo cosmetici ed attrezzi da giardinaggio, abitudine consolidatasi, probabilmente, nel periodo di chiusura in cui molti si sono dedicati alla cura del verde.

Altro dato interessante è l’ interesse per l’adozione di misure di prevenzione, prime tra tutte l’uso di mascherine e guanti da parte degli operatori, il rispetto della distanza di sicurezza tra i clienti, la presenza di gel igienizzante per i clienti. Meno importanza viene attribuita alla misurazione della temperatura corporea prima dell’ingresso nei negozi ma circa l’85% sarebbe disposto a farsela misurare. Una persona su due è disponibile ad attendere il proprio turno per essere servita in negozio o ristorante e per quanto riguarda le palestre, la presenza di gel igienizzante, la possibilità di prenotazione e l’uso di guanti e mascherine da parte degli operatori sono le disposizioni considerate più importanti dagli utenti.

L’altra macro-area del report riguarda il settore del turismo. Anche in questo caso, emerge un dato importante, che è la voglia degli intervistati di muoversi per una gita o in viaggio. Prevale (45%) la tendenza a voler restare entro la regione, il 40% vorrebbe spostarsi in un’altra regione d’Italia e solo il 15% sarebbe propenso ad andare all’estero. Il 20% degli intervistati vorrebbe usare una struttura ricettiva da qui a sei mesi. Questo lascia un buon margine di speranza agli operatori del settore alberghiero, che dovranno però prestare attenzione alle aspettative di sicurezza che sono emerse.

Grande è infatti la richiesta di attenzione all’igienizzazione frequente delle superfici e degli ambienti, quindi la presenza di gel per le mani, una copertina sui telecomandi da sostituire ad ogni nuovo cliente, mascherine e guanti a disposizione e in generale, il desiderio di potersi sentire in vacanza e non in una struttura ospedaliera, seppur nel rispetto delle disposizioni.

La maggioranza (32%) degli utenti afferma anche che preferirebbe il servizio in camera a quello al tavolo (27%) e quello che conta è vedere garantita la possibilità di rispettare le distanze con gli altri clienti. Ad aumentare il senso di sicurezza richiesto dai clienti, emerge che contribuirebbe anche una particolare trasparenza nell’informazione delle azioni intraprese per garantire la sicurezza sanitaria, che renderebbe tranquilli anche riguardo all’attenzione posta dai gestori verso questa importante prassi.

Infine, anche in una situazione anomala o comunque non abituale quale quella in cui ci accingiamo a trascorrere la prossima estate, i consumatori prestano attenzione a prodotti dall’anima green, dimostrandosi favorevoli all’uso di materiali riciclabili ed ecosostenibili. Segno che l’attenzione per la salute, anche in momenti di crisi, passa anche attraverso l’attenzione per l’ambiente.

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