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Coronavirus. Fase 2. Il malcontento corre sui social

L’annuncio della tanto attesa Fase 2 dell’emergenza Coronavirus lascia molti scontenti. Oltre ai molti interrogativi che l’annuncio  lascia aperti, primo fra tutti, chi sono i “congiunti” cui si potrà andare a fare visita dal 4 maggio, il calendario delle riaperture ha lasciato scontenti molti lavoratori.

In particolar modo, il settore della cura dell persona – parrucchieri, centri estetici – che dovrebbero essere gli ultimi ad aprire.

Questo settore dell’artigianato aveva sperato di poter ripartire prima del 3 giugno. Un ulteriore mese di chiusura mette a dura prova la resistenza di molti piccoli imprenditori che hanno fatto sentire la propria voce attraverso numerosi post sui social network.

Non si comprende la ratio di una riapertura così tardiva mentre si consentono altre attività come quelle della ristorazione. La spiegazione sembra essere nella maggiore vicinanza tra le persone che richiedono attività come quelle dei parrucchieri o delle estetiste ma i diretti interessati si dicono pronti, avendo già organizzato il modo in cui gestire questa fase 2: guanti, mascherine, visiere, in alcuni casi tute monouso, distanziamento delle postazioni, uso di gel disinfettante, saranno parte del nuovo corredo professionale di queste categorie, che non chiedono altro di poter tornare quanto prima nei loro negozi e dai loro clienti.

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