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Coronavirus – Dining-Bond a sostegno della ristorazione

L’emergenza Coronavirus ha dato vita a tante forme di solidarietà che hanno fatto accrescere il senso di comunità. Una di queste, a sostegno del settore della ristorazione, uno dei più colpiti dalla chiusura forzata delle attività commerciali, è quella proposta dall’iniziativa denominata Cucina Continua www.cucinacontinua.it .

Un portale attraverso il quale si può supportare il proprio ristorante, bar, pizzeria o locale pubblicoristoratore preferito acquistando dei “dining-bond”: acquistare ORA cioè, in anticipo, una cena un pranzo o un altro servizio, per usufruirne alla riapertura.

Quello dei bond (dei corona-bond, in particolare) è un tema molto caldo in questi giorni ma anche in un ambito più ristretto, i bond possono essere se non una soluzione, un aiuto: nel caso dei dining-bond, un’iniezione di fiducia per i ristoratori, che saprebbero già di poter contare su un numero di coperti quando si sarà superata l’emergenza, avendo inoltre già disponibile un piccolo capitale per pagare i fornitori delle materie prime indispensabili alle loro attività commerciali.

Dario Volpe, Direttore creativo di Lettera 7, l’agenzia di comunicazione che ha creato il portale cucinacontinua.it, ci spiega che “l’idea è nata all’inizio del lockdown. Si tratta di una modalità già diffusa negli USA che però abbiamo cercato di italianizzare, partendo dalla nostra regione, la Campania. Il portale è nato in tempi record, tre giorni e tre notti, soprattutto! E da quando è stata lanciata la prima release, è sempre in fieri, stiamo cercando di migliorarlo step by step. Da poco, ad esempio, abbiamo dato ai ristoratori l’opportunità di creare una vetrina con la loro offerta”.

Gli chiediamo se esistano già altre iniziative del genere in Italia. “Ce ne sono un altro paio, ma credo di poter affermare con certezza che siamo stati tra i primi”, commenta Volpe.

Ma come funzionano questi dining-bond? “Noi abbiamo solo dato ai ristoratori lo strumento, il portale, appunto, senza chiedere nulla in cambio, l’adesione è del tutto gratuita sia per i ristoratori che per i clienti. Questi ultimi acquistano i dining-bond, pagando in anticipo una cena o un pranzo a seconda dell’offerta, direttamente al loro ristoratore di fiducia. Quando l’emergenza sanitaria consentirà la riapertura dei locali pubblici, il cliente potrà godere della cena acquistata. La nostra idea però è quella di dare continuità a questa esperienza, infatti l’abbiamo chiamata Cucina Continua. Quello che auspichiamo è che, anche una volta superata l’emergenza, questo modo di rapportarsi con la ristorazione possa rimanere come una delle diverse abitudini che ognuno di noi ha acquisito in questo particolare periodo”. E’ grande il fermento e vivace la discussione con i ristoratori per capire come poter far evolvere uno strumento che potrebbe addirittura, ragiona ad alta voce Volpe, “determinare una nuova idea di economia, in cui il ristoratore, supportato dai bond, non deve più “usare” fornitori come banca, per il credito che questi gli accordano ma può lavorare, con maggiore serenità, potendo contare su un capitale attivo”, che potrebbe generare, a cascata, un uso virtuoso del danaro, riducendo la necessità di ricorrere a forme di credito.

Che riscontro stanno avendo i ristoratori che hanno aderito all’iniziativa? “I più bravi, quelli che si sono fatti amare, hanno avuto un riscontro quasi immediato, anche al di sopra delle aspettative. L’obiettivo per loro, ovviamente, è vendere quanti più bond possibili. Noi come agenzia, “ chiarisce Volpe, “ci auguriamo che questa iniziativa possa sostenere e sviluppare tutto l’ indotto che ruota attorno alla ristorazione. Certo, siamo in una fase ancora iniziale e bisognerà capire anche come standardizzare questi bond ma c’è molto interesse e questo è positivo perché significa che la piattaforma continuerà ad evolversi, come è giusto che sia”.

Sul portale è già disponibile la mappa per visualizzare i ristoratori che hanno aderito all’iniziativa, non solo a Salerno o in Campania ma anche nel resto d’Italia.

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